Nel 1490 Bona Sforza, vedova del duca di Milano, volle commissionare un importante libro di ore a Giovan Pietro Birago, maestro miniatore del primo Rinascimento italiano. Purtroppo non fu completato se non trent’anni dopo da Gerard Horenbout un maestro della pittura del Rinascimento settentrionale. Questo rende le Ore degli Sforza un raro esempio di codice realizzato da due differenti maestri in di due differenti località. Altra caratteristica che lo rende così particolare è che fu uno degli ultimi nel suo genere, poiché l’era del manoscritto stava finendo a causa dell’ascesa della macchina da stampa.
Se non bastasse fu anche uno dei primi casi documentati di furto d’arte quando le pagine dell’opera, ancora incompiuta, vennero rubate dallo studio di Birago. Tutto ciò renderebbe le Ore degli Sforza da solo un pezzo notevole, ma le immagini stesse sono di altissimo livello.
Con sessantaquattro miniature a tutta pagina, 140 pagine di testo con bordi decorativi e numerose piccole miniature e capitelli decorati, il programma illustrativo è dettagliato ed esteso, ricco di colori vivaci ed elegantemente arricchito con l’oro.
Lingua | Latino |
Editore | Faksimile Verlag |
Anno | 1993 |
Pagine | 348 |
Formato | 13 x 9,3 |
Tiratura | 980 Copie |
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